Ti è mai capitato di utilizzare il traduttore automatico di Google?
Sei sicuro che sia davvero uno strumento affidabile?
In questo articolo ti svelerò 6 punti importanti sul funzionamento di Google Traduttore che sicuramente non conosci e ti spiegherò quando è consigliabile usarlo e quando è rischioso.
TRADUTTORE PROFESSIONISTA VS GOOGLE TRADUTTORE:
QUALE SCEGLIERE?
"Ah lei è una traduttrice… quindi lavora per Google?"
"Ho provato a tradurre il mio contratto di locazione con il traduttore automatico di Google, ma sembra non funzionare"
“Perché ci vogliono 5 giorni per ricevere la traduzione del referto? Non può tradurlo con il traduttore automatico di Google?”
Queste sono alcune delle domande che un traduttore di professione si sarà sentito chiedere almeno una volta.
Come mai molte persone associano il traduttore automatico di Google al lavoro del traduttore professionista?
I motivi sono essenzialmente due.
Da una parte, molte persone non sono al corrente di come funzioni effettivamente Google Traduttore. Dall’altra, a non tutti è chiaro in che cosa consiste il lavoro del traduttore.
DA SAN GEROLAMO A GOOGLE TRADUTTORE
È alquanto palese che negli ultimi anni la tecnologia abbia fatto dei passi da gigante e che sia diventata uno strumento essenziale per moltissime professioni, anche per la mia. L’immagine del traduttore chino sulla scrivania, come spesso si vede nei quadri raffiguranti San Gerolamo (il nostro santo patrono), circondato da una miriade di libri, con la penna in mano e illuminato da una candela, appartiene ormai al passato. L’habitat naturale del traduttore ha sicuramente cambiato aspetto: il computer e la tecnologia in generale non sono più dei semplici mezzi di supporto al lavoro del professionista, ma sono diventati degli strumenti indispensabili.
Bisogna inoltre riconoscere che Google Traduttore non è più così, passatemi il termine, “divertente” come un tempo. Mentre una volta ci si faceva una risata a leggere che acqua e menta lo traduceva conwater and lies oppure do not iron con non rivestire di ferro, ora ci si rende conto dei grossi progressi che il gigante del web ha compiuto.
Ma allora perché noi traduttori screditiamo così tanto i sistemi di traduzione automatica?
In realtà non è proprio così. Ma duole il cuore sapere che qualcuno pensi che il traduttore automatico di Google sia come una planetaria, ovvero che sia in grado di sostituire completamente il lavoro dell’uomo.
Sarà mio compito dunque riuscire a spiegarti perché il traduttore automatico di Google non è poi tanto affidabile e perché non lo dovresti usare in certi contesti.
COM'È CAMBIATO GOOGLE TRADUTTORE NEGLI ANNI?
A questo proposito è opportuno spiegare come funziona il traduttore automatico di Google.
Dal 2016 Google Traduttore è passato da un sistema basato su una traduzione parola per parola a un sistema di traduzione automatica basato su reti neurali.
Cosa significa?
Che ora si avvale dell’intelligenza artificiale, analizzando la frase all’interno del contesto e non in forma isolata come faceva un tempo. Il nuovo sistema gli permette di comprendere meglio la punteggiatura, gli incisi e le subordinate. Man mano che si arricchiscono i contenuti della rete dalla quale attinge e aumentano i feedback degli utenti, migliora le sue prestazioni volta dopo volta.
Non suona proprio così drammatico, non è vero? Quali sono quindi i limiti e gli svantaggi della traduzione automatica di Google? Vediamoli insieme.
1. SI BASA SU DATI STATISTICI E CALCOLI MATEMATICI
Considerando che Google basa i propri risultati su dei dati statistici, le sue traduzioni saranno pur sempre delle approssimazioni e risulteranno meccaniche, ripetitive, poco creative, prive di stile e piene di errori grammaticali e sintattici.
2. NON RILEVA GLI ERRORI PRESENTI NEL TESTO ORIGINALE
Cosa accade se il testo di partenza contiene refusi, errori grammaticali o semantici?
Che il traduttore automatico non riuscirà a indentificarli e darà origine a un testo ancora più confuso, poco comprensibile e inesatto dal punto di vista dei contenuti.
3. PECCA NEI TECNICISMI
Google non sempre riesce a scegliere il termine o l’espressione più consona rispetto al contesto. In tutte le lingue troviamo parole polisemiche, vale a dire parole il cui significato varia a seconda del linguaggio specifico in cui vengono utilizzate.
Pensiamo alla parola compromesso che nel linguaggio comune e in quello giuridico assumo due significati completamente diversi. Viceversa, nei linguaggi settoriali, molti concetti si esprimono con termini tecnici o collocazioni specifiche, non appartenenti al linguaggio comune. In ambito giuridico, ad esempio, è coretto dire l’escussione dei testi e non l’interrogatorio dei testimoni e in un contesto medico sarà più appropriato parlare di trauma splenico piuttosto che di danno alla milza.
Ma a tal proposito è necessario fare una precisazione. Siamo tutti d’accordo che il linguaggio medico ha i suoi termini tecnici specifici. Tuttavia, quando si lavora su un testo di tipo medico non è sempre indispensabile o funzionale usare tecnicismi. Se sto traducendo un testo di carattere prettamente informativo, non sarà necessario parlare di cefalea, ma basterà dire mal di testa. Il traduttore deve infatti interrogarsi sempre sullo scopo della traduzione e sul pubblico di destinazione, al fine di adattare le proprie scelte traduttive al contesto.
4. NON RICONOSCE I TERMINI CULTUROSPECIFICI
Un altro ostacolo è rappresentato dai termini culturospecifici, che in linguistica portano il nome di realia. Si tratta di quelle parole econcetti tipici di una sola lingua o cultura e per i quali, molto spesso, non esiste un equivalente traduttivo. Tradurre i realia significa quindi tradurre un elemento culturale, non linguistico.
Il miglior modo per trattare questo tema è prendere come esempio la lingua del diritto. Ogni Paese ha un sistema giuridico diverso e i termini giuridici assumono significato soltanto all’interno di quello specifico sistema. Anche se la Francia, il Belgio e il Canada hanno come lingua ufficiale il francese, non significa che il linguaggio giuridico belga sia uguale a quello canadese, proprio perché ciascun Paese ha il proprio sistema, le proprie regole, le proprie istituzioni. Oppure, come traduco Carabinieri in tedesco, se nell’ordinamento della Germania questa figura non esiste? O come rendo il concetto di Tribunal Correctionnel dal francese? Lo traduco semplicemente con tribunale penale, o devo specificare che questo tribunale si occupa soltanto dei reati penali puniti con la reclusione fino a dieci anni? E qual è il corrispettivo di decadenza e prescrizione in inglese, se la sfumatura di significato tra i due termini è tipica soltanto dell’ordinamento italiano? Durante il suo percorso accademico, il traduttore studia le tecniche di traduzione per affrontare queste difficoltà e impara ad applicarle in base al contesto in cui opera.
Come possiamo pensare quindi che una macchina riesca a scegliere in un nanosecondo il traducente più adatto al contesto senza commettere errori?
Ci tengo ad aggiungere che l’errata interpretazione di un termine attinente, ad esempio, alla sfera del diritto potrebbe non solo compromette la comprensione del testo, ma comportare anche implicazioni a livello legale.
5. NON RICONOSCOSCE SIGLE E ABBREVIAZIONI
Sebbene il traduttore automatico riesca a decifrare senza sforzo sigle internazionali come USA o ONU, si trova in difficoltà quando è il momento di tradurre sigle o abbreviazioni utilizzate soltanto in contesti specifici o in linguaggi settoriali. Il linguaggio medico, ad esempio, abbonda di sigle e abbreviazioni e dietro al lavoro del traduttore si nasconde una lunga e approfondita ricerca. Se in un referto tedesco troviamo la sigla KM, non stiamo parlando di kilometraggio, bensì di mezzo di contrasto e SSW non fa riferimento al punto cardinale (sud-sud-ovest), bensì alle settimane di gravidanza (Schwangerschaftswochen).
6. PIÙ LUNGA È LA FRASE, PIÙ AUMENTANO LE DIFFICOLTÀ
Se all'apparenza Google sembra cavarsela piuttosto bene con la traduzione di singole parole o frasi brevi, ci si rende subito conto dei suoi limiti non appena gli si affidano dei paragrafi più lunghi. Aumentando la lunghezza del testo, aumentano le difficoltà, le discrepanze fra le regole grammaticali delle due lingue e le eccezioni.
Guarda questo esempio:
In their house everything comes in pairs. There’s his car and her car, his towels and her towels and his library and hers. |
Nella loro casa tutto arriva in coppia. C’è la sua macchina e la sua macchina, i suoi asciugamani e i suoi asciugamani, la sua biblioteca e la sua. |
Hai capito cosa ha sbagliato Google?
In questo caso la macchina viene messa in difficoltà dal fatto che in italiano il genere dei pronomi possessivi si accorda con l’oggetto posseduto, mentre in inglese si accorda con il possessore.
TRADURRE SIGNIFICA ANDARE OLTRE IL SIGNIFICATO DELLE SINGOLE PAROLE
Oggigiorno le persone passano sempre più tempo davanti al computer e in rete, ed è quindi indispensabile, ma allo stesso tempo difficile, riuscire a distinguersi sul web.
Avere un bel sito internet, preferibilmente tradotto in più lingue e che riesca ad attirare l’attenzione dei nostri potenziali clienti è già un ottimo punto di partenza.
Ma come possiamo pensare di farlo se affidiamo le nostre traduzioni a una macchina? Al momento di scegliere l’alloggio per le tue vacanze, preferisci leggere una brochure scritta in modo approssimativo, sgrammaticato e scarsamente comprensibile o un testo ben curato che ti faccia già immaginare di essere davanti a un caminetto in un rifugio di alta montagna sulle Dolomiti? Ma non è soltanto una questione di stile ...
Come possiamo pensare di affidarci a un traduttore automatico per la traduzione di argomenti delicati come un referto o un documento ufficiale, con il rischio che venga formulata una diagnosi sbagliata o vi siano delle gravi conseguenze legali?
Il traduttore automatico di Google può risultare sicuramente utile se ci troviamo al supermercato in Olanda e non sappiamo cosa sono gli eekhoorntjesbrood oppure se siamo in Germania e dobbiamo chiedere velocemente a un passante come si arriva al Bahnhof altrimenti rischiamo di perdere il treno, ma per qualsiasi uso professionale è indispensabile affidarsi a un traduttore in carne e ossa. Il traduttore professionista combina le sue conoscenze linguistiche, il suo bagaglio culturale, le sue esperienze e la sua creatività stilistica per dar vita a dei testi che siano davvero efficaci e che arrivino al cuore dei lettori.
Ricordiamoci che tradurre significa andare oltre il significato delle singole parole e che la traduzione non è frutto di una formula matematica o un calcolo di probabilità. È invece un processo complesso che necessita di una comprensione approfondita del contesto, della lingua di partenza, di un’ottima conoscenza della lingua di arrivo e delle due culture.
Non metto in dubbio che sotto molti aspetti i traduttori automatici ci abbiano semplificato la vita. Ci hanno senz’altro aiutato a comprendere testi, o porzioni di testi, in lingue a noi completamente sconosciute, ma non è sempre oro tutto ciò che luccica.
Alla luce di tutto questo direi che la risposta alla domanda iniziale “traduttore professionista o Google Traduttore?” non necessita di ulteriori approfondimenti e in questo caso sì che possiamo dire che la risposta è AUTOMATICA: Traduttore professionista, sempre!
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Mi chiamo Beatrice De Fanti e sono una traduttrice, interprete e docente universitaria.
Lavoro da 7 anni nel campo della traduzione e dell'interpretariato e sono specializzata nei settori: giuridico, medico, sportivo, tessile e automobilistico.
Offro servizi di traduzione, asseverazione e interpretariato in tedesco, inglese, spagnolo e olandese.
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