Al giorno d’oggi esiste oramai una giornata internazionale per qualsiasi cosa: la giornata mondiale dell’abbraccio, la giornata mondale dei fratelli e delle sorelle o la giornata mondiale dell’amicizia.
La Federazione internazionale dei Traduttori è riuscita a riservare un posto nel calendario anche a noi traduttori.
Il 30 settembre si celebra infatti da più di 30 la giornata mondiale della traduzione.
Perché dedicare una giornata mondiale ai traduttori?
La categoria professionale dei traduttori viene spesso data per scontata. La globalizzazione fa ormai parte della nostra quotidianità e la possibilità di leggere Harry Potter in italiano, guardare un film doppiato nella nostra lingua o leggere le istruzioni di Ikea ci sembra scontatissimo. Grazie alla globalizzazione abbiamo a portata di mano tutto e subito, ma molto spesso ci dimentichiamo che dietro ad ogni libro che leggiamo, film che guardiamo o catalogo che sfogliamo, si nasconde l'indispensabile figura del traduttore. La globalizzazione ci ha abituati a vivere in un mondo tradotto che, per quanto bello sia, ha portato la figura del traduttore a diventare sempre più invisibile.
Il traduttore è colui che permette l’abbattimento delle frontiere linguistiche e culturali e il suo lavoro è tutt’altro che facile e immediato. Molti considerano il lavoro del traduttore come un qualcosa di semplice e veloce, senza sapere cosa significhi effettivamente svolgere questa professione. Una metafora che descrive al meglio il lavoro del traduttore è quella del funambolo: egli è perennemente in bilico tra il rimanere fedele al testo di partenza e l’usare una lingua vera, autentica, che non suoni artificiale. Una traduzione è infatti tanto ben fatta quanto più passa inosservata e le competenze per fare tutto questo vanno ben oltre la semplice conoscenza linguistica di una lingua.
Ecco perché è fondamentale ricordare la figura del traduttore!
Perché proprio il 30 settembre?
Il 30 settembre si festeggia San Girolamo, che viene considerato il patrono dei traduttori.
San Girolamo è stato scelto come patrono dei traduttori perché ha curato la traduzione della maggior parte della Bibbia in latino, permettendo così ai romani di comprendere le sacre scritture. Oltre che ad essere stato un famoso teologo, San Girolamo era anche un traduttore.
Prima di concludere questo breve articolo, vi lascio con una frase di un famoso traduttore spagnolo, García Yebra: "una traduzione deve dire tutto ciò che l'originale dice, non dire nulla che l'originale non dice, e dire tutto nel modo più corretto e naturale possibile nella lingua in cui viene tradotta". E aggiunge: "La traduzione è forse il processo più importante per la diffusione della cultura".
Penso che questa frase riassuma un po’ tutta l’essenza di ciò che significhi tradurre ed essere un traduttore!
Chi ha piacere approfondire il tema della traduzione da un punto di vista più letterario e storico, trova degli spunti interessanti sul sito della RAI-CULTURA cliccando su questo link: La giornata mondiale della traduzione.
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